Non di solo Covid, l’sos dei chirurghi italiani, sanità al collasso

di Carla

Non si muore solo di Covid. A ricordarlo al governo in una lettera aperta sulla situazione di emergenza del sistema ospedaliero è il Collegio italiano dei chirughi, anche in vista del fatto, osservano, che  lo stanziamento del Fondo sanitario nazionale rispetto al PIL 2019 andrà addirittura a diminuire, creando i presupposti per un ulteriore aggravamento della situazione. “Già ora – segnalano – le unità chirurgiche italiane non sono in grado di svolgere la normale routine oncologica e non; le procedure chirurgiche inevase sono numerosissime e pensiamo che con le nuove direttive i tempi d’attesa aumenteranno e creeranno ulteriori disservizi alla popolazione”.
Ecco la lettera:

Illustrissimo Signor Presidente, Illustrissimo Signor Ministro,

Le disposizioni emesse o in corso di imminente emissione in merito alla riorganizzazione del Servizio Sanitario Nazionale, prescindendo da quelle indirizzate a contrastare l’attuale pandemia da Covid-19, hanno destato negli operatori sanitari – ed in particolare nei chirurghi italiani di ogni grado e specializzazione – grande sconcerto e preoccupazione.

Le misure adottate e quelle progettate sono focalizzate a potenziale la medicina sul territorio, troppo a lungo trascurata; appaiono perciò benemerite nel dare cura alle persone cronicamente malate ai loro domicili o in prossimità. Ma le stesse rischiano di essere inadeguate ove si voglia considerare che il sistema delle cure ospedaliere – già gravemente provato – è andato in crisi e oggi non riusciamo a dare una risposta valida a chi si rivolge a noi per una malattia in fase acuta.

Il sistema ospedaliero, in particolare la chirurgia, è bisognoso di attenzione e di cure. Nei prossimi anni, al netto degli investimenti del PNRR sulla cronicità e dei consistenti impegni di spesa per la prevenzione e la terapia della patologia Covid-19, lo stanziamento del Fondo sanitario nazionale rispetto al PIL 2019 andrà addirittura a diminuire, creando i presupposti per un ulteriore aggravamento della situazione. Già ora le unità chirurgiche italiane non sono in grado di svolgere la normale routine oncologica e non; le procedure chirurgiche inevase sono numerosissime e pensiamo che con le nuove direttive i tempi d’attesa aumenteranno e creeranno ulteriori disservizi alla popolazione.

Per questo motivo, con un’unica voce malati e medici chirurghi Vi chiedono di ascoltare le richieste di chi soffre e di chi opera per rilanciare l’Ospedale come centro di cura: non si muore solo di Covid.

Con osservanza

Diego Foschi

Presidente del Collegio Italiano dei Chirurghi

Il Consiglio Direttivo

Maurizio BRAUSI (SIU), VicePresidente

Marco PIEMONTE (SIOeChCF), Past President CIC

Andrea MAZZARI (SPIGC), Segretario alla presidenza

Alessandro GIARDINO (SICOP), Segretario alla presidenza

Francesco BASILE (SIC), Consigliere

Antonio BIONDI (SICADS), Consigliere

Francesco FALEZ (SIOT), Consigliere

Pierluigi GRANONE (SICT), Consigliere

Alessandro GRONCHI (SICO), Consigliere

Antonio LIMA (SICP), Consigliere

Vincenzo MARITATI (AOGOI), Consigliere

Andrea MINGOLI (SICUT), Consigliere

Giancarlo D’AMBROSIO (SICE), Revisore dei conti

Paolo RUSCITO (SIOeChCF), Revisore dei conti

Giovanni MOSIELLO (SIUP), Revisore dei conti

Filippo LA TORRE (SICCR), Presidente del Collegio dei Garanti

Vittorio CREAZZO (SICCH), Garante

Massimo PERACHINO (AURO), Garante