Clima, Valle d’Aosta sorvegliata speciale
Con l’avvicinarsi della stagione sciistica sale la preoccupazione per l’innevamento già compropmesso durante la stagione estoiva da picchi di caldo mai registrati. E la situazione, rifersice l’Agenzia DIRE, logora in particolar modo i ‘giganti bianchi’ della Valle d’Aosta.
“Il problema della situazione climatica attuale non è il singolo anno eccezionale, che potrebbe essere presente anche in momenti storici in cui il clima era meno preoccupante”, dice Fabrizio Troilo, geologo e capo glaciologo della Fondazione Montagna Sicura di Courmayeur, che si occupa delle fragilità della montagna e dei ghiacciai. E la Valle d’Aosta è una delle “Terre alte” più colpite dai cambiamenti climatici che negli ultimi 15 anni hanno subito una brusca accelerazione. Le quote elevate, la presenza di un paesaggio fragile ed estremo, una quota media superiore ai 2.000 metri rendono ogni cambiamento più evidente e veloce. La Regione è attrezzata da tempo per affrontare la sfida, che vedrà situazioni sempre più delicate: novità nell’approvvigionamento dell’acqua, nella convivenza con i ghiacciai in via di estinzione, nella fragilità dell’agricoltura eroica, negli eventi meteorologici sempre più difficili da prevedere.
Il confronto tra le immagini di inizio Novecento con le attuali è impietoso. Molti ghiacciai sono scomparsi, altri sono destinati a farlo a breve. Da anni, Regione e Fondazione tengono sotto controllo il ghiacciaio di Planpincieux, nella val Ferret di Courmayeur, la cui fronte rischia di crollare arrivando fino al centro abitato e alla strada comunale. Nella valle di Cogne, si forma quasi ogni anno un lago effimero sul ghiacciaio di Grand-Croux. L’osservato storico è il ghiacciaio della Brenva, che presenta una situazione simile a quello di Planpincieux, ma in una zona non antropizzata. Gli strumenti monitorano la situazione e raccolgono dati 24 ore su 24 ma le particolarità del territorio, il 52% della superficie è al di sopra dei 2.000 metri di altezza, si contano 184 ghiacciai, un terzo di tutti quelli presenti in Italia, rendono il quadro particolarmente complicato.