La morte di Saman, parlano i musulmani italiani
Il giallo della scomparsa e dell’uccisione di Saman Abbas, giovane pakistana colpevole per la sua cainesca famiglia di voler sposare chi voleva lei, contiinua ad alimentare polemiche, distinguo e lunghi editoriali sulle “colpe” dell’Islam, considerato così, un po’ alla rinfusa, come una sorta di blocco compatto e monolitico.
E ad alimentare anche richieste di dissociazione (che pure sono arrivate) ma che in effetti non sono dovute, perché da quando una “comunità” risponde dei singoli comportamenti dei suoi ipotetici componenti? Forse che si chiede ai cattolici di “dissociarsi” dal padre, devotissimo, assassino dei figli e suicida? O agli uomini tutti di condannare lo stupratore o l’uxoricida? Evidentemente si tratta di devianze, che nessuna fede o cultura può prescrivere.
Aggiunge un tocco di surrealismo al tutto il fatto che il fidanzato “italiano” di Saman fosse anch’egli pakistano e islamico, ma non ritenuto idoneo semplicemente estraneo al clan familiare della ragazza al cui interno si volevano conservare dote e beni, com’è usanza contadina in Pakistan (non islamica, bensì tribale).
In ogni caso la domanda resta nell’aria e merita delle risposte. Quanto la tradizione dei matrimoni forzati, combinati e precoci – che era anche nostra fino a non moltissimo tempo fa – conta nel mondo che per comodità e pigrizia chiamiamo tout court musulmano?
Co-mai e Cili.-italia, la comunità del mondo arabo in Italia, e la confederazione internazionale laica interreligiosa, unite all’Osservatorio Anti-violenza del movimento Uniti per Unire (http://unitiperunire.org/) rispondono che negli ultimi dieci anni nei paesi europei i matrimoni forzati ,combinati e precoci sono diminuiti tra i cittadini musulmani del 93% e del 70% nei paesi di origine. Ribadendo la scontata condanna: Urge tutelare ,prevenire e combattere tutti i matrimoni forzati ,combinati e precoci, che non sono previsti da nessuna religione, con responsabilità e buona informazione, senza strumentalizzazioni sterili da parte dei “finti” ed “opportunisti” esperti.
E aggiungendo una legenda sulle differenze e l’origine dei diversi tipi di matrimoni citati che mi pare valga la pena riproporre:
Matrimonio forzato
Si parla di matrimonio forzato quando una o entrambe le persone coinvolte non sono consenzienti. Per far sì che il matrimonio abbia luogo, si fa pressione su una o su entrambe le persone. La pressione può includere violenze sia fisiche sia psicologiche, minacce, facendo leva sulle condizioni economico-finanziarie di una delle due persone. Tutti i matrimoni precoci sono forzati, perché chi li contrae non può dare il proprio consenso in maniera consapevole e responsabile, e quindi un suo diritto fondamentale viene violato. Tutto ciò non ha nessun legame ufficiale con la religione o la cultura del paese dove avviene;
Matrimonio combinato
In un matrimonio combinato, diversamente da un matrimonio forzato, un terzo soggetto candida ai familiari della persona che dovrebbe sposarsi un / una probabile sposo/a. Entrambe le persone sono libere, se vogliono, di rifiutare. Almeno in teoria, perché spesso, a causa della giovane età, non sono nemmeno consapevoli di questa possibilità. Anche combinare un matrimonio tramite conoscenti (la maggior parte dei casi ,donne) in età adolescenziale non ha nessun legame o interpretazione in nessuna religione o cultura specifica in quanto già esistito in passato nella maggior parte dei paesi del mondo pur con diverse percentuali .
In numerosi paesi vige – o vigeva prima della tradizione del matrimonio romantico – la tradizione del matrimonio combinato , che dal punto di vista giuridico è da distinguere da quello forzato. Infatti, nel caso del matrimonio combinato, i genitori degli sposi o comunque dei terzi si limitano ad un ruolo guida: la volontà di chi va incontro al matrimonio ha comunque il ruolo decisivo. Il libero e pieno consenso degli interessati viene invece a mancare nel caso del matrimonio forzato; siccome questo criterio funge da confine tra violazione dei diritti umani e non, si tratta di una distinzione citata di frequente. Inoltre il matrimonio combinato è considerato un modo risolutore per ovviare alle conseguenze di una gravidanza indesiderata o al frutto di un’unione non ufficiale. Infine, il matrimonio combinato è un modo per facilitare l’immigrazione di una popolazione in un paese straniero;
Matrimonio di interesse
Eseguire un matrimonio solo per interesse economico o motivo specifico che soddisfa l’interesse di uno degli sposi (tra anziani e giovani , per fare un permesso di soggiorno ,sposare un uomo o una donna ricca ,per motivi aziendali o eredità) anche questo tipo di matrimonio esiste nel maggior parte dei paesi del mondo con percentuali diverse;
Matrimonio di spose bambine
In alcuni paesi è ancora consuetudine sposare ragazze minorenni spesso non ancora adolescenti per vari motivi culturali o economici; i mariti, frequentemente, hanno molti più anni di loro. Questo è un tipo che unisce il matrimonio forzato ,combinato e di interesse ed è frequente in pochi paesi del mondo , secondo una interpretazione tribale ,anche questo non ha nessun legame con la religione o la cultura ufficiale.
Nel mondo, ogni giorno 35 mila bambine sono costrette a contrarre matrimonio prima del tempo. Spesso questo fenomeno compromette lo sviluppo fisico e psicologico della bambina che resta isolata dalla società ed è costretta a lasciare la scuola e ad affrontare gravidanze a elevato rischio di mortalità.
Matrimonio precoce
È qualsiasi unione, formale o informale, in cui una o entrambe le persone hanno meno di 18 anni. Il problema dei matrimoni precoci riguarda anche i ragazzi, ma in misura nettamente inferiore rispetto alle ragazze.
“Noi ribadiamo la nostra condanna a tutti questi tipi di matrimoni che purtroppo sono sempre esistiti. Ma adesso dobbiamo lavorare tutti insieme per combatterli e evitare le conseguenze tragiche che possono causare: l’uccisione di chi rifiuta un matrimonio forzato, la fuga ,l’isolamento sociale, l’abbandono scolastico e la mancanza di istruzione, i disturbi psicologici e la depressione, la morte da parto nei minorenni, l’aumento dei casi di violenza e di abusi domestici.
Cosi Foad Aodi, Presidente della Co-mai , dell’Associazione medici di origine straniera in Italia (Amsi) e membro Commissione Salute Globale che invita a usare più responsabilità e competenza nel trattare questi argomenti dal punto di vista mediatico e dell’opinione pubblica ,per poterli contrastare con una buona e corretta informazione. “Dall’altra parte, il nostro invito a tutte le comunità e moschee musulmane di lavorare in modo unitario per combattere tutti insieme ogni forma di violenza ,radicalizzazione o interpretazione personale o individuale, per far conoscere la vera religione islamica e difendere i nostri figli dalle discriminazioni e pregiudizi che stanno subendo in questi giorni ,aumentati del 30% dopo la faccenda tragica di Saman in base alle segnalazioni presso lo #SportellOnline Amsi ,Uniti per Unire e Co-mai.