Cibo a domicilio, la nuova abitudine italiana
Lanciato dalla pandemia, il food delivery è entrato a pieno titolo nella vita quotidiana degli italiani, che trovano comodo, facile e piacevole servirsene. Il settore oggi rappresenta il 44% del mercato alimentare online, genera un valore di 1,8 miliardi di euro (+20% rispetto al 2021) ed è sempre più esteso sul territorio, non solo nei grandi centri urbani ma anche in provincia: secondo le stime è accessibile al 71% della popolazione.
Questi e altri dati nella sesta edizione della Mappa del cibo a domicilio in Italia di Just Eat che raccoglie e racconta i piatti più amati ed emergenti e le nuove tendenze nel mondo del food delivery. Tra queste l’abitudine a consumare piccoli snack in vari momenti della giornata, rispetto ai tre classici pasti al giorno. Questa abitudine, spiega la ricerca, viene vissuta in maniera consapevole e priva di sensi di colpa, poiché corrisponde principalmente a un momento di rilassamento (51%) e coccola per prendersi cura di sé (47%).
Tra gli alimenti maggiormente consumati toast (33%) e prodotti da forno (24%), per poi passare a snack più classici e più frequentemente abbinati a questo momento della giornata come dolci di vario genere, torte e cornetti (48%). Un’ulteriore abitudine radicata nella cultura degli italiani è la merenda, in cui si distinguono anche snack quali gelati e torte gelato (41%).
Altro dato di rilievo l’attenzione, soprattutto tra i più giovani, alla salvaguardia del Pianeta e al tema della sostenibilità. Da qui un’adesione sempre maggiore a diete vegane e vegetariane, ma anche flexitariane, ovvero diete onnivore con una preferenza verso soluzioni veggie e occasionale consumo di prodotti di derivati animali. Secondo la ricerca condotta da Just Eat con BVA Doxa, un italiano su quattro ordina più cibo veggie rispetto a tre anni fa, e il 40% ricerca abitualmente questa tipologia di piatti quando ordina cibo a domicilio. Una tendenza che trova conferma soprattutto nella fascia di età tra i 25 e i 34 anni.
Un altro aspetto importante evidenziato dalla ricerca è quanto le tendenze di consumo vengano guidate anche dal posizionamento del brand, soprattutto quando si parla di sostenibilità. Gli intervistati hanno infatti affermato di essere disposti a cambiare le proprie preferenze relative al servizio di food delivery in base a determinate soluzioni che abbiano un minore impatto ambientale. Una decisione spesso guidata anche dalla presenza sulla piattaforma di ristoranti che adottano politiche anti-spreco e che utilizzano materie prime, preferibilmente di stagione, provenienti dai produttori locali o a km 0.
Dalla ricerca condotta da Just Eat con BVA Doxa emerge anche l’amore per i piatti della tradizione italiana. Preferiti da circa la metà degli italiani, con un’incidenza soprattutto tra gli over 55.
Ed è confermato che si mangia di più e con maggior piacere in compagnia. Ben il 65% del campione di intervistati, infatti, afferma di avere delle abitudini culinarie conviviali che si ripetono e che sono legate a momenti particolari: ad esempio, per quanto riguarda gli uomini, queste occasioni corrispondono spesso a eventi sportivi, come le partite di calcio, mentre per le donne coincidono con serate dedicate alla visione di talent show o serie tv preferiti.
D’altra parte, i social media confermano il loro ruolo di ispirazione e guida alle novità ed è sempre più diffusa l’abitudine, sia da parte dei consumatori sia dei ristoratori, di condividere piatti “instagrammabili” capaci di stimolare i sensi anche a distanza e guidare le scelte di consumo. Ormai oltre la metà degli italiani segue uno o più ristoranti sui social e addirittura quasi il 90% ha scelto piatti e ristoranti in base a foto che hanno visto nel loro feed e che hanno catturato la loro curiosità. Un comportamento diffuso in quasi tutte le fasce di età, con una prevalenza tra gli under 44, più attivi e presenti sulle piattaforme social. Inoltre, l’80% ha dichiarato di aver ordinato almeno una volta da un ristorante scoperto sui social e oltre il 75% fotografa i piatti per poi condividerli sui propri canali.
Tra le curiosità, la predilezione per i suoni associati a cibi, in particolare quelli che “scrocchiano” come pane, pizza sottile, patatine.
In questo contesto il food delivery diventa occasione per serate rilassanti, senza l’obbligo di cucinare e magari un modo per sperimentare piatti insoliti. Anche se poi in testa alle ordinazioni resta la classica pizza, seguita dall’amato hamburger, dai sapori orientali del giapponese e del cinese, e dal più fresco e personalizzabile poke; in ascesa il wrap vegano e il falafel.
Il report completo della sesta edizione della Mappa del cibo a domicilio in Italia è consultabile a questo link.