Il Cammino di Vai
questo articolo è stato pubblicato su La Stampa (2/10/2019 “Vai” a Creta e trovi il più grande palmeto naturale d’Europa)
Le leggende popolari lo vorrebbero figlio del caso, nato dai semi dei datteri portati fin lì dai fenici, o forse dai pirati saraceni, o forse dagli egiziani quando accorsero in difesa del vicino porto di Itanos. In realtà il più grande (e unico) palmeto naturale d’Europa è greco come l’Iliade e nemmeno li produce i datteri. Si trova a Creta ed è l’attrazione dal sapore tropicale della spiaggia più popolare dell’isola: Vai, che , con mirabile coerenza, signfica appunto palma Βάγια (Vàia).Qui la Phoenix theophrasti, la variante locale già nota in epoca minoica che assomiglia alla palma da datteri comune (Phoenix dactylifera) ma dà frutti non commestibili, ha trovato nelle dune sabbiose dell’area un habitat così adatto da riempire una valle di 20 ettari percorsa da un fiumiciattolo che finisce in una spettacolare spiaggia sabbiosa.
Un’attrazione irresistibile e infatti le 5000 palme di Vai hanno rischiato parecchio quando negli Anni ’70 la spiaggia fu “scoperta” grazie a uno spot pubblicitario che reclamizzava una merendina al cocco e divenne meta prima del turismo alternativo e poi, negli Anni’80, fu presa d’assalto anche dagli operatori turistici, degradandosi rapidamente.
Oggi, dopo essere stata chiusa per diversi anni, la spiaggia, pur sempre molto affollata, ha un accesso regolamentato e tutta la zona rientra tra le 19 aree naturali protette della Grecia, nell’ambito del progetto “Αισθητικά δάση” (foreste di valore estetico). Inoltre il palmeto di Vai fa parte del geoparco di Sitia, che tutela gran parte della costa orientale dell’isola.
La proprietà, tuttavia, è privata, Vai appartiene al vicino monastero Toplou del XVI secolo, che è il più grande proprietario terriero nella parte orientale e ospita una grande collezione di icone bizantine oltre a produrre vino, olio e formaggi.
Ma alcuni esemplari di Phoenix theophrasti crescono anche sulle spiagge vicine a Vai, che hanno il vantaggio di essere sconosciute e quindi quasi deserte. In effetti la specie, endemica del Mar Egeo, si trova anche in qualche altra isola dell’Egeo e ad Antalya, nella Turchia sudoccidentale.
A Creta, piccoli palmeti di Phoenix theophrasti molto meno estesi di quello di Vai, si trovano a Preveli, ad Agios Nikitas, sulla costa meridionale della provincia di Heraklio, e nelle gole di Martsalo della catena montuosa di Asterousia.
Al presente, grazie alla relativa tutela – l’area è cintata, la spiaggia è inaccessibile nelle ore notturne – il palmeto è salvo, sul suo futuro grava un’incognita. Anche sulle palme di Creta, infatti, incombe il pericolo dall’invasione del punteruolo rosso, il coleottero di origine africana che sta causando enormi danni ecologici.
Finora il palmeto di Vai non ne è stato intaccato, anche grazie alla maggior resistenza del suo tronco ma altre palme non autoctone presenti sull’isola ne sono state colpite e si teme il contagio.