Virus, lockdown e altri spauracchi
Ho perso l’occasione di tenere un diario del cosiddetto lockdown, come tanti hanno fatto, chi sull’ironico, chi sul poetico, chi sull’aneddotico o sullo scazzato. In realtà non sapevo che dire se non dare conto del mio crescente malessere, un indigesto mischione di esasperazione, tristezza, pensieri claustrofobici e ricorrenti su posti anche vicini eppure lontani come…